SPOGLIO DI PROCESSO
|
a
carico di |
D. Filippo e D. Francesco Calfapietra
di
Bovalino del 1847 - 49 |
Istruzione del 1847
Istruzione del 1849
Principali abbreviazioni
Indice onomastico
Indice toponomastico
Frasi, esclamazioni
Documento originale
Folio
51.
Il
Giudice attesa che per estragiudiziali conoscenze avute sa che Gio:
Batta Camera, e Michelino Ruffo,
possono attestare dei fatti alla giustizia; perciò dispone citarsino.
Folio 54. a 15 Settembre 1847
Di mattina de’ 4. Settembre eravi un’allarme
in Bovalino
mentre diceasi che dovea venire gente per assaltarli. Verso mezzo giorno però
dietro che salì dalla Marina Giuseppe
Politanò e si recò in casa di D. Gaetano Ruffo,
e dopo che costui si diresse per la volta di detta Marina
fu seguito da D. Filippo Calfapietra, ed indi
a poco dal Sacerdote D. Giuseppe Lentini, cessò
l’allarme perché si vociferava che la gente creduta nemica tale non era.
Portatosi poi alla porta d’ingresso del paese vide più persone che li
attendevano.
Dopo qualche tempo si
avvicinò una turba di persone; ed il cognato di
Giuseppe Pollicone
di Bianco portava una bandiera Tricolore
(rimarcato nel doc. originale)
– Venivano con essi D.
Gaetano Ruffo,
il Sacerdote D. Giuseppe Lentini
con sciabola sguainata nella mani, e Calfapietra
precedendo gli altri armati di armato di fucile. Quindi i Bianchesi una
a’ gentiluomini di cui ha tenuto parola si diressero tutti nella Chiesa nella
quale egli non entrò~
Folio 57. Michele Ruffo di Nicola
Arrivati alla porta
inferiore del Comune, Verduci D. Rocco, disse, abbiamo preso il Sottointendente, ˛Viva l’Italia,, Viva Pio Nono,, e tra le
grida confuse andarono in chiesa: venne esposto il Santissimo, e fu cantato
l’inno ambrosiano – Dice in ultimo che le persone che si mostrarono più
riscaldate ed accaniti di cose nuove furono Ruffo, D. Giuseppe Lentini sacerdote, e Calfapietra, il quale armato di fucile, pistole e
coltello si accompagnò a questi due e si recarono i primi sotto la Marina di Bovalino per accompagnare la banda-
Folio 60. Il Giudice scrive al Capo Urbano
a 16 settembre che per misura di polizia procedesse subito all’arresto di D. Giuseppe Lentini, e Calfapietra ~
Folio 72. Il Giudice scrive al Sindaco
perché gli annotasse persone di buona morale in conoscenza de’ fatti di
rivolta-
Il Sindaco glieli nota
nelle persone di D. Bruno Agostini,
D. Agostino Agostini, D.
Domenico e Antonio Morisciano, Giuseppe Sculli, Domenico Anto
Arciprete
Zinghinì
~
Folio 73. Cedola per costoro
Folio 75. a 10 ottobre ~ D. Bruno Agostini fu D. Agostino~
In quanto alle aderenze
vedeva spesso riuniti insieme in diversi punti dell’abitato Ruffo, Demaria, D. Giuseppe sacerdote
Lentini, D. Francesco Zappia sacerdote
~
Sa per detto che
costoro soleano riunirsi coi faziosi del Distretto e della Provincia nella casa
campestre di D. Giuseppe De Maria
nella contrada Casa del
Signore Deo.
Calfapietra,
D. Giuseppe sacerdote Lentini, e sacerdote
Zappia si mostrarono più scaldati, li altri, anzi il primo di costoro
per quanto mi disse Francesco Nicoletta
ebbe l’ardimento scendere alla marina armato e raggiungere la banda come
praticò anche Lentini, come appresi dalla pubblica voce.
Folio 76. D. Agostino Agostini
In quanto alle aderenze egli vedeva precedentemente allo scoppio della ribellione spesso riuniti insieme Ruffo D. Gaetano, Sacerdote D. Giuseppe Lentini, e Sacerdote Zappia – Costoro per quanto pubblicamente diceasi solevano riunirsi con altri ribelli della provincia nella casa campestre di D. Giuseppe Demaria contrada Casa del Signore Deo -
Folio 77. Giuseppe Sculli fu Franco Antonio
Dice, che venivano
colla banda rivoluzionaria D. Gaetano Ruffo
e Sacerdote D. Giuseppe Lentini colle
sciab(o)le sguainate, Calfapietra
e Camera~
Da più tempo si
vedevano confabulare insieme Sacerde Zappia,
Sacerdote D. Giuseppe Lentini, e D. Giuseppe De
Maria, i quali si riunivano nella casa campestre di quest’ultimo
contrada Signore Deo con un certo Romeo
di S. Stefano, D. Rocco Verduci
D. Pietro
Mazzone. ed altri rivoluzionari~
Folio 79: D. Giuseppe Maria Spagnolo fu Girolamo
In quanto alle relazioni sa che D. Gaetano Ruffo avea stretti legami di amicizia con D. Giuseppe Lentini Sacerdote, e Sacerdote Zappia, Demaria, e Grillo. Si dice in oltre che si riunivano in campagna nella casa campestre di esso Demaria, ove interveniva uno de’ Romeo di S. Stefano, e se mal non erra D. Gio: Andrea, Bello, Mazzone, e Verduci~
Folio 80.
D. Bruno Sculli di D. Francesco Antonio ~
Dice che esistevano
strette relazioni di amicizie, e si vedevano quasi sempre insieme per
quell’abitato, D. Gaetano Ruffo,
Demaria, Sacerdote Zappia,
e Sacerdote D. Giuseppe Lentini
~
Per voce pubblica
conosce in oltre che nella casa campestre di D.
Giuseppe demaria, si riunivano spesso i sudi individui con D. Rocco Verduci, D.
Giovanni Andrea Romeo di S. Stefano
~
Folio112 D.
Bruno Agostini di Bovalino
Rise
– Nell’anno 1848 nella Marina di Siderno in casa di D. Franco Saverio Falleti sotto la presidenza di
D. Vincenzo Ameduri si era istillato un Comitato con
arrogazione di poteri della legittima Autorità, e sentiva dire, che la faceva
da Segretario D. Nicola Marando di
Ardore, e per pubblica voce posso dirvi che andava nel Comitato anche Spagnolo D. Girolamo.
Io ignoro i particolari perché ammalato in quel tempo, ma il fatto
deposto è un notorio al quale non si mette replica.
Dopo Domanda
Risponde anche in Bovalino D. Giuseppe Lentini Sacerdote andava assoldando gente per partire sul Piano della Corona contro le regie truppe e Mro Giuseppe Todarello di Bovalino mi assicurò che il su menzionato Sig(no)r Lentini lo premurava di partire per S. Eufemia offrendogli Dj.12 di regalo e carlini due al giorno, nel pubblico correva voce che il Lentini incarico siffatto per arrollare l’avea avuto da D. Nicola Marando, e sul proposito vi soggiungo che il Lentini in un giorno quando si era istillato il governo provisorio in Sta Eufemia in presenza di Mro Giuseppe Versaci, e di Bruno Sculli, disse che non “avea bisogno de’ realisti per mantenere il Governo provvisorio” mentre con poche firme aveano raccolto circaDj: 400.
Dopo domanda
Re Ignoro tutte
le persone che si erano arrollate per reo disegno come sopra ma intesi dire, che
fra quelli che doveano partire per S. Eufemia facevano numero, D.
Giuseppe Procopio, D. Tommaso
Chiarantano di Pasquale, Mrõ Filippo Zillini,
Mrõ Filippo Camera, D.
Francesco Calfapietra, Anto e Pasquale
Zappia, e sul proposito vi soggiungo, che Camera,
e Zappia erano i corrieri con i quali il Lentini si serviva di comunicare con Verduci di Carraffa,
e Marando di Ardore
e con D. Domenico Muratore di Casalnuovo.
Vi sogiungo che D. Giuseppe Calfapietra doveva anche partire per S. Eufemia.
Folio 113 – D. Agostino Agostini di Bruno di Bovalino
Re Nel 1848 nella Marina di Siderno in casa di D. Francesco Saverio Falleti, e sotto la presidenza di D. Vincenzo Ameduri di Gioiosa si era istillato un Governo, dico associazione segreta ed illecita in Comitato per fune politico, con promessa, e vincolo di segreto e con arrogazione di poteri della Legittima Autorità – Erano stati membri di tal Comitato D. Francesco Saverio Falleti, D. Giulio Cappellieri di Roccella, D. Nicola Marando colla veste di Segretario, e sventuratamente anche mio cognato D. Giulio Vitale, il quale chiamato colà, e vedendo di che si trattava, si è rifiutato, in buon ordine avendo il tutto a me raccontato ~
Dopo domanda
Re Pubblicamente
il Sacerdote Lentini D. Giuseppe mio
paesano in tempo che in Sa Eufemia
si era istallato il Governo Provvisorio andava reclutando uomini per partire per
Sa Eufemia e doveano andare per quanto
ricordo D. Francesco Calfapietra, D.
Giuseppe Procopio, D.
Tommaso Chiarantano di Pasquale, Mro
Filippo Zillini, Mro Filippo Camera,
Anto e
Pasquale Zappia, Domenico Anto
Macrì, D. Giovanni Ruffo di D. Ferdinando, D. Giovanni, e D. Giuseppe Demaria.
Vi aggiungo che il
mentivato Sig. Lentini
pubblicamente andava dicendo che con poche sottoscrizioni avea raccolto circa
Dj.400 per il mantenimento del Governo Provvisorio di Sa
Eufemia, e credo che fosse stato anche incaricato per tanta
sottoscrizione dal cennato Marando~
Vi aggiungo finalmente
che nell’epoca del Governo Provvisorio di Sa
Eufemia, si portavano sotto la Marina di
Bovalino Domo Anto Macrì, D. Francesco Calfapietra, i quali disarmarono quel posto
in Bovalino della Guardia Doganale, dicendo che le armi che ricavavano
dovevano servire, ed impiegarle per andare al Governo Provvisorio in Sa Eufemia ~
Possono attestarlo le Guardie Gio: Batta
Marra, Vinzo Peluso, e
Giuseppe Mallamo.
Folio 171 - D. Bruno Angelo Sculli fu Franco Anto ~
Re ~ Verso il mese di luglio del 1848, se non vado
errato, e propriamente quando in Sa Eufemia si dicea essere stato
istillato un Governo Provvisorio – Il Sacerdote
Lentini D. Giuseppe
riscaldato per eccellenza andava reclutando uomini per partire pel Campo di Sa Eufemia, e del Comune
di Bovalino doveano partire per detto campo D.
Francesco Calfapietra, D. Giuseppe
Procopio, D. Tommaso Chiarantano, Mro
Filippo Zillini, Mro Filippo La
Camera, Anto e Pasquale Zappia, Domenico Anto Macrì, D.
Giovanni Ruffo di D. Ferdinando,
e D. Giovanni Demaria, i quali lo dicevano pubblicamente,
e non avevano nessuna esitazione a manifestarlo alla mia presenza ~
Il Sacerdote D. Giuseppe Lentini non disse per incarico di chi andava
reclutando uomini se per conto di Marando
di Ardore, o di altra
persona, ma non debbo negarvi che il Lentini stesso
era in corrispondenza col sudo Marando
-
Di vantaggio debbo
dirvi che il sudetto Lentini
pubblicamente diceva, ed io l’ho sentito, che con poche firme avevano raccolto
Dj.400 circa per Governo Provvisorio di Sa
Eufemia e si apprese Che
se ne fotteva de’ Realisti (in grassetto anche nella stesura originale
del documento).
Dopo dimanda
Re Nell’epoca che sopra ho indicato Domenico Anto Macrì, D. Giovanni Ruffo di Ferdinando, e D. Francesco Calfapietra, si permisero andare nel posto di guardia dei dazi indiretti sotto la Marina di Bovalino a disarmare quelle guardie ad oggetto di portare le armi con loro in Sa Eufemia ~ Ciò è un notorio nel paese, ed io rimproverando il Calfapietra non seppe negarlo ~
Folio 172 ~ Giuseppe Todarello di Bovalino
Re Correva voce in Bovalino nel 1848 che in Sa Eufemia si era istillato un governo Provvisorio e nel tempo che tanta voce correva, il Sacerdote Lentini D. Giuseppe andava reclutando uomini per mandarli al campo di Sa Eufemia- Ciò mi costa benissimo perché avendomi chiamato mi premurava se voleva andare, e partire avendomi offerto Dj.12 di complimento oltre la paga di carlini due al giorno ma io mi son ricusato~ Io non conosco per conto di chi il Lentini si permise di andare raccogliendo uomini ma posso dirvi che dovevano partire del mio paese diversi, fra i quali ricordo D.Franco Calfapietra, D. Giuse Procopio, Mro Filippo Zillini, Mro Filippo Camera, ed altri che non ricordo~
Dopo dimanda
Io ignoro da chi Lentini aveva ricevuto l’incarico a fare uomini~
Ad altra dimanda
Re Per pubblico detto io posso deporre che nella sopra indicata epoca D. Giovanni Ruffo di Ferdinando, D. Francesco Calfapietra, Domco Anto Macrì si permisero disarmare le Guardie Doganali sotto la Marina di Bovalino e si diceva pure, che le armi le volevano per portarsele con loro in Sa Eufemia~
Folio 177 Francesco Antonio Versaci di Bovalino
Re Nell’epoca
che in Sa
Eufemia si era istillato un governo provvisorio, che se mal non erro è
stato in giugno o luglio del 1848 ~il mio paesano Sace D. Giuse
Lentini andava reclutando persone per partire per Sa Eufemia ~
Di bovalino dovevano partire diversi e ricordo che si
nominavano D. Francesco Calfapietra,
D. Giovanni Ruffo, D.
Giuseppe Procopio, Filippo Zillini
ed altri che non rammento, ma poi la partenza non si è effettuata perché
ebbero la nuova della disfatta dei faziosi lungo l’Angitola
e la vittoria del Ge.le Nunziante
Io non conosco da chi
il Sacerdote Lentini era stato
incaricato a fare la reclutazione di cui è parola ma debbo dichiarare alla
Giustizia che un giorno essendomi imbattuto nel luogo detto il Castello
col mentovato Lentini per
espiscarlo gli diceva come andavano queste cose, ed egli mi rispose, che si
doveano formare nuove Leggi, e che il re non contava più ~
Niente altro disse~
Dopo dimanda
Risponde / per detto pubblico conosco che D. Giovanni Ruffo, Domco Antonio Macrì, e D. Franco Calfapietra disarmarono i Guardacosta sotto la marina di Bovalino ed io vidi i medesimi quando venivano in Bovalino con le armi e gridando dicevano, “Viva la Libertà, viva la Repubblica, Abbasso Marianazzo”, niente altro conosco
Folio 174 Giambattista
Marra guardacosta stabilito in Bovalino ~
Re In
un giorno nel mese di giugno o luglio del 1848 se mal non erro e propriamente
quando in Sa
Eufemia si era elevato un governo provvisorio si portarono al posto sotto
Bovalino i nominati D.
Francesco Calfapetra, D. Giovanni Ruffo,
ed un altro che io non conobi ma poi seppi che si chiamava Domco Anto Macrì tutti di Bovalino ed i medesimi a viva forza si presero le armi
che si trovavano al posto, cioè fucili e giberne nel numero di tre, dicendo che
dovevano portarli in Sa
Eufemia, e nel tempo stesso ci invitarono se anche io cogli altri due
miei compagni vogliamo andare con loro nel campo di Sa
Eufemia ~
Io mi son rifiutato
d’andare, ma ho dovuto consegnare loro le armi, perché si avevano manifestato
che stavano arrivando 60 uomini per sacrificarci qualora non voleva consegnare
le armi però mi ho fatto fare un ricevo che venne firmato da Calfapietra e Ruffo.
Dopo un’ora circa e
nell’atto stava rapportando il fatto a’ Superiori, venne il fratello del
cennato D. Giovanni Ruffo, dicendomi
che la famiglia per tanto fatto aveva bastonato ditto D.
Giovanni Ruffo mi restituì
le armi con le giberne e si ha ripreso il ricevo, che mi avevano rilasciato, e
fu allora che sospesi di rapportare a’ superiori l’accaduto~
Era presente a tal
fatto l’altro mio compagno Vincenzo Piluso,
mentre l’altra guardia non si trovava~ Altre
persone non vidi estranee né saprei dirvi, chi altro potesse deporre sulla
faccenda
Folio 175 Vincenzo Piluso guardia doganale
Uniforme al collega di lui
Folio 176 Giuseppe Mallamo guardia doganale
Racconta il fatto dichiarato dal guardia Marra ma per detto di costui mentre non si è trovato presente al fatto del disarmo.
D.
Don
Re
Risponde
Dj
Ducati
Gio:
Giovanni
Batta
Battista
Mro Mastro
Gele Generale
|
|||
COGNOME |
NOME |
N° DI CITAZIONI NEL DOCUMENTO |
NOTE |
AGOSTINI |
Agostino |
3 |
|
AGOSTINI |
Bruno |
3 |
|
AMEDURI |
Vincenzo |
2 |
Da
Gioiosa |
BELLO |
Giovanni Andrea |
1 |
Da
Siderno |
CALFAPETRA |
Francesco |
1 |
(omessa
la ‘i’ originale |
CALFAPIETRA |
Filippo |
1 |
|
CALFAPIETRA |
Francesco |
11 |
|
CALFAPIETRA |
Giuseppe |
1 |
|
CAMERA |
Gio: Batta |
2 |
(Giovan
Battista) |
CAMERA |
Filippo |
2 |
Vedi
anche LA CAMERA |
CAMERA |
(con il
solo cognome) |
1 |
|
CAPPELLIERI |
Giulio |
1 |
Da
Roccella |
CHIARANTANO |
Tommaso |
3 |
|
DE MARIA |
Giovanni |
1 |
|
DE
MARIA |
Giuseppe |
2 |
|
DEMARIA |
Giuseppe |
3 |
|
DEMARIA |
(con il
solo cognome) |
8 |
Riferito
a Giuseppe |
FALLETI |
Francesco Saverio |
3 |
Da
Siderno |
GEMELLI |
Salvatore |
1 |
Da
Gerace |
GRILLO |
Nome
omesso nel testo |
1 |
Probab.
il conte Grillo |
LA CAMERA |
Filippo |
1 |
Vedi
anche CAMERA |
LENTINI |
Giuseppe |
31 |
Sacerdote |
MACRÌ |
Domenico Antonio |
5 |
|
MALLAMO |
Giuseppe |
2 |
|
MARANDO |
Nicola |
4 |
Da
Ardore |
MARRA |
Giambattista |
3 |
1 volta
col solo cognome |
MAZZONE |
Pietro |
2 |
Da
Roccella |
MORISCIANO |
Domenico |
1 |
|
MORISCIANO |
Antonio |
1 |
|
MURATORE |
Domenico |
1 |
Da
Casalnuovo |
NICOLETTA |
Francesco |
1 |
|
NUNZIANTE |
|
|
Generale
borbonico |
PELUSO |
Vincenzo |
1 |
|
POLITANƠ |
Giuseppe |
1 |
|
POLLICONE |
Giuseppe |
1 |
|
PROCOPIO |
Giuseppe |
3 |
|
ROMEO |
Giovan Battista |
3 |
Da S.
Stefano d’Aspromonte |
RUFFO |
Michele |
2 |
(Michelino
in un caso) |
RUFFO |
Gaetano |
5 |
Bovalinese
nato ad Ardore |
RUFFO |
Giovanni |
5 |
|
SCULLI |
Giuseppe |
2 |
|
SCULLI |
Angelo Bruno |
3 |
|
SPAGNOLO |
Giuseppe Maria |
1 |
|
SPAGNOLO |
Girolamo |
1 |
|
TODARELLO |
Giuseppe |
2 |
|
VERDUCI |
Rocco |
6 |
Da
Caraffa del Bianco |
VERSACI |
Francesco Antonio |
1 |
|
VERSACI |
Giuseppe |
1 |
|
VITALE |
Giulio |
1 |
|
ZAPPIA |
Antonio |
1 |
|
ZAPPIA |
Francesco |
6 |
Sacerdote |
ZAPPIA |
Pasquale |
3 |
|
ZILLINI |
Filippo |
4 |
|
ZINGHINÌ |
Domenico Antonio |
1 |
Arciprete
di Bovalino |
Comuni |
N° DI CITAZIONI NEL DOCUMENTO |
NOTE |
BIANCO |
1 |
|
BOVALINO |
17 |
|
MARINA DI BOVALINO |
6 |
|
MARINA (di Bovalino) |
1 |
|
ARDORE |
4 |
|
S. EUFEMIA (d’Aspromonte) |
21 |
Sede del
Governo Provvisorio |
CARAFFA (del Bianco) |
1 |
|
CASALNUOVO (d’Africo) |
1 |
|
SIDERNO |
2 |
|
GIOIOSA (Ionica) |
1 |
|
S. STEFANO (d’Aspromonte) |
3 |
|
Contrade
o Luoghi urbani |
|
|
CONTR.
CASA DEL SIGNORE DEO |
3 |
Contrada
di Bovalino Marina |
CASTELLO |
1 |
A
Bovalino Superiore |
Monti,
Fiumi, Luoghi |
|
|
ANGITOLA |
1 |
Fiume in
prov. di Vibo Valentia |
PIANO DELLA CORONA |
1 |
Loc.
aspromontana presso Sinopoli |
(contenute nel testo
dello spoglio di processo) |
|
Viva l’Italia,, Viva Pio Nono,, |
Don
Rocco Verduci davanti la porta del Comune di Bovalino |
Che se ne fotteva de’ Realisti! |
Frase
addebitata al sacerdote Lentini dal testimone Bruno Angelo Sculli |
si doveano formare nuove Leggi, e che il re non contava più - |
Frase
attribuita al sacerdote Lentini dal testimone Francesco Antonio Versaci |
Viva la Libertà, viva la
Repubblica, Abbasso Marianazzo! |
Giovanni
Ruffo, Domenico Antonio Macrì e Fran-cesco Calfapietra arrivando a
Bovalino dalla Marina. |
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