Ettore Badolato
Bovalino 1938 - Besana in Brianza, 18.01.2007
PER
ETTORE
dello scrittore Vincenzo Consolo grande amico di Ettore
Siamo da
oggi pił soli, Ettore, impoveriti, siamo ormai, noi rimasti su questa sponda,
ora arida, priva dei tuoi gesti, delle tue parole. Privi della tua gioiosa
ironia, dei tuoi paradossi, i quali velavano, con aspro pudore, il tuo caldo
amore per la vita, per la bellezza, la poesia; il caldo amore per gli amici.
Umano com'eri, soffrivi, crediamo, per un'umanitą che s'era
fatta sempre pił scagliosa, offensiva.
Sei giunto qui, Ettore, come tanti di noi, sei venuto in
questo Nord, in questa patria immaginaria, da un profondo Sud di antica,
classica armonia, da quel Sud sempre pił devastato.
Ti abbiamo conosciuto e quindi amato insieme a un tuo padre e
fratello maggiore, insieme a quel tenero, candido, poetico Mario La Cava, che
veniva come te da Bovalino.
E abbiamo formato da allora conte, con lui, con tuo fratello
Francesco, con Armanda, con Mario Dondero, Maria Teresa, Giancarlo, Dominique,
Gigi, Alvaro, Togo e tanti, tanti altri, una confrerie di stima e d'affetto, una
cerchia confidente.
E tu, anche se sei partito, rimani tra noi, rimani tra i pił
cari, confortevoli ricordi. E vogliamo dedicare a te, come una laica preghiera,
questi versi di Quasimodo:
Lą
oltre il fiume di nebbia, dentro gli alberi,
vigila la potenza delle foglie,
vero č il fiume che preme sulla riva.
La vita non č un sogno. Vero l'uomo
e il suo pianto geloso del silenzio.
Letto dallo scrittore Vincenzo Consolo durante la cerimonia funebre in Besana di Brianza.