MORFOLOGIA
ED EVOLUZIONE DEI CANYONS DI BOVALINO E SIDERNO (MARGINE IONICO) IN RAPPORTO
ALLA TETTONICA DELL'ARCO CALABRO
Morphology and evolution of the Siderno and Bovalino canyons
(Ionian Margin):
relation with tectonics of the Calabrian Arc
E.
Colizza, A. Cuppari, F. Fanucci & D. Morelli
Dipartimento
di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine - Università degli Studi di Trieste
- Colizzae@univ.trieste.it
Abstract:
New seismic data (Chirp) and
samples collected in the marine area between Bovalino and Siderno allow to infer
the main morphological and sedimentary dynamic processes active in the Southern
Calabrian Ionian Margin. In this area the interaction among the “fiumare”,
the coastal dynamics and the activity of the canyons is particularly evident and
controlled by the tectonic activity.
Within
a recent regional uplift of the “Calabrian Arc” differential vertical
movements occur along the Bovalino and Siderno canyons.
Vengono
presentati i principali risultati di una ricerca finalizzata alla ricostruzione
delle principali caratteristiche morfologiche sedimentologiche ed evolutive di
un settore del margine Ionico della Calabria meridionale. Più precisamente
all’interno di questo settore è stata individuata un’area campione,
compresa tra Bovalino e Siderno, che
meglio evidenzia l’interazione tra le fiumare, la dinamica costiera e i
canyons, condizionata dalla particolare vivacità tettonica del margine.
Nuovi
dati sismici (Chirp), batimetrici e sedimentologici ottenuti da due diverse
campagne in mare hanno consentito di definire con maggior dettaglio la
morfologia e la dinamica sedimentaria dell’area di piattaforma e scarpata
interessati dall’attività di due dei principali canyons di Bovalino e Siderno
(Fig.1).
I
caratteri dei sedimenti e la loro particolare distribuzione dimostrano come il
materiale più grossolano trasportato dalle fiumare, durante gli eventi
alluvionali violenti (frequenza biennale), sia versato, come plume-correnti
di torbida, direttamente all’interno delle testate dei canyons (poste
mediamente a 80-150 metri dalla linea di riva) privando i sedimenti più
costieri di queste componenti. Il particolare arretramento delle testate
indicherebbe, come altro plausibile mezzo di trasporto del materiale grossolano
nei canyons, le rip
currents ad alta energia associate alle mareggiate più violente. Tali
fenomeni spiegano come la dinamica sedimentaria lungo i litorali sia
caratterizzata da un netto deficit della porzione più grossolana che, invece di
essere ridistribuita lungo costa, viene direttamente convogliata nell’area di
scarpata e bacino. Prelievi di sedimento eseguiti lungo lo sviluppo dei canyons
confermano il diretto asporto e definitiva sottrazione del materiale grossolano
dal litorale, il carattere episodico di tale processo e la successiva
rimobilizzazione dei sedimenti per l’azione di correnti di torbida e fenomeni
gravitativi.
I dati sismici registrati e le
successive indagini batimetriche mostrano come l’origine ed evoluzione dei
canyons sia connessa con il particolare assetto strutturale e cinematica recente
dell’Arco Calabro.
Nell’ambito
di un sollevamento generalizzato dello stesso (Pleistocene-Olocene 0,8 mm/anno),
sono rilevabili movimenti verticali differenziali che si verificano tra il
settore di margine compreso tra i due canyons (profondità dello shelf-break 70
m) e quelli a nord e a sud dello stesso (100 m). Movimenti verticali relativi
sono confermati dal restringimento e maggiore acclività della piattaforma e
presenza di maggiori articolazioni della scarpata (terrazzamenti) dell’area
compresa tra i due canyons. La stessa area si configura come un’unità
strutturale unitaria a cinematica indipendente (profondità dello shelf-break) e
polifasica (terrazzamenti della scarpata) all’interno del margine, delimitata
da linee (NW-SE) di svincolo tettonico che coincidono con i canyons di Bovalino
e Siderno.
A seguito di questi studi preliminari è
possibile affermare che la presenza di importanti linee di svincolo tettonico,
all’interno del margine, hanno svolto un ruolo fondamentale nell’origine ed
evoluzione dei canyons di Bovalino e Siderno e nella loro conseguente
interazione con la dinamica sedimentaria costiera.
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