Santagata, G.
CALABRIA
SACRA
Compendio
storico-artistico della monumentalità chiesastica calabrese
Reggio
Calabria, Parallelo 38, 1974
IL CONVENTO DI S. MARIA DI GESÙ
L'erezione del
Convento di Bovalino, dedicato a S. Maria di Gesù e secondo alcuni, dedicato a
S. Maria della Consolazione, risale ad epoca assai remota. Papa Giulio II
(Giuliano della Rovere, 1503-1513), in una bolla del 1508, attribuisce la
fondazione di detto Convento con la Chiesa annessa, alla munificenza di un certo
Tommaso Merola.
G. Fiore¹,
asserisce invece, che il suddetto convento venne edificato nel 1602, a spese di
mercanti Genovesi, per voto fatto in seguito a scampato pericolo da sicuro
naufragio, nelle acque dello Jonio, non molto distante dal largo di mare di
Bovalino.
La versione di
Padre Fiore, deve ritenersi tardiva di un secolo, non potendosi assolutamente
attendere che, Papa Giulio II, nel 1508, parlasse di un convento che doveva
essere inalzato un secolo dopo.
Si disconosce
la prima comunità religiosa, che il convento accolse, nella sua immediata
erezione.
E’ noto
invece, che nel 1570, il Pontefice Pio V (1566-1572) concesse il Convento ai
Minori Riformati, i quali vi si stabilirono e vi stettero fino alla
soppressione, avvenuta in seguito all'occupazione militare francese, l806-l8I1.
Nel 1822, il
Convento fu ripristinato ed i frati vi fecero ritorno, ma per poco più di mezzo
secolo, dopo di ché, il 1866, venne soppresso definitivamente ed i frati
allontanati.
La chiesa
rimase aperta al culto, ed affidata alla custodia di alcuni eremiti, che abitavano una parte del Convento. Il clero di Bovalino,
curava le celebrazioni domenicali e le altre feste religiose.
Nel 1908, in
seguito al terremoto, che distrusse Reggio Calabria e Messina, ed arrecò danni
più o meno gravi in tutto il territorio della bassa Calabria, il convento in
parte diruto, fu raso completamente al suolo. In questo cenobio, visse santamente e poi vi morì, il Beato
Francesco da Bovalino 1516-1596.
Della santità di Francesco, D. Martire, asserisce
che il medesimo parlava col Crocifisso – Andando una
volta di notte il sagrestano in Chiesa; la vide tutta di lumi ripiena,
e il buon servo di Dio, che parlava col Crocifisso”
Gli avanzi del convento e della Chiesa, s'innalzano lungo i margini
della strada statale, 112, in contrada Convento, territorio di Bovalino.
Dai ruderi che
si presentano attualmente, sparsi da un capo all'altro del territorio, senza
cinta muraria, ad eccezione di qualche pezzo poco identificabile, non è
possibile fare una reale ricostruzione della pianta dell'edificio monastico e
della Chiesa, anche perché, dov'era ubicata un'ala dello edificio, è stata
occupata da una costruzione privata, adibita ad olieficio.
Dopo
l'abbattimento degli avanzi del convento, disposti anni or sono dal Comune di
Bovalino, per ricavo di materiale di risulta, restano ancora in piede: parte di
una cappella con caratteristiche di cripta e parte di un'altra, probabilmente
facente parte della Chiesa. Nella volta della prima, meglio conservata, si
rilevano nell'intonaco deboli tracce di pittura, oggi irriconoscibile.
lì centro del
chiostro era là, dove tra erbe e rovi affiora l'apertura della cisterna.
La Chiesa era
situata all'interno del Convento e costituita da una sola navata con due
cappelle. Il soffitto era in legno decorato. L'altare maggiore ed il relativo
fastigio ligneo, intagliato ed intarsiato, con rilievi decorativi, di fattura
monastica del XV-XVI sec., si trova nell'attuale Chiesa Matrice di Bovalino, ed
è dedicato alla Vergine Immacolata.
Tra i dipinti
esistenti nella chiesa monastica, occupava il primo posto,un'artistica tela
raffigurante l'Epifania di N.S attribuita a G. Reni,
che successivamente venne trasportata al Museo Borbonico di Napoli .
In detta Chiesa, si conservava un Crocifisso
ligneo, con figura del Cristo scolpito a tutto tondo e dipinto al
naturale. Alto m. 1,65. Si tratta di un'esecuzione monastica, ispirata alla
scultura lignea di Fra Umile di Petralia, sec. XVI, che oggi si trova nella
Chiesa Matrice di Bovalino.
Anche la statua marmorea della “ Madonna
della Neve, collocata' sull'altare maggiore della Chiesa Matrice di
Bovalino, appartenne al soppresso Convento di S. Maria di Gesù 4.
L'effige suddetta è a figura intera, col bambino tra le braccia, ed è
scolpita alla maniera schematica Gaginesca. La
statua è alta m. 1,60 e la sua esecuzione appartiene al XVI sec.
1 G.
FIORE, Calabria Illustrata, Napoli, 1745.
2 D. MARTIRE,
Calabria
Sacra e pro I., Cosenza, 1878.
3 A. OPPEDISANO
Cronistoria della Diocesi di Gerace, Gerace, 1932
4
Bollario vescovo C. Rossi, Gerace, 1765