Gustavo Valente
DIZIONARIO DEI LUOGHI DELLA CALABRIA
Vol. I° - A – L Ed. Frama’s – Chiaravalle C. – 1973
BOVALINO
- Comune (abitanti 6.929) della provincia di Reggio di Calabria, composto di Bosco Sant'Jppolito(733),. Bovalino Marina (4.688), Pozzo (1.508), con popolazione distribuita in Bosco Sant’Ippolito (573) e case sparse (ab. 160); Bovalino Marina (3.575); Ficatello (52), Rosa (111) e case sparse (ah. 950); Pozzo (196), Bovalino Superiore (474), Cipparello (104), Sarullina (208) e case sparse (ab. 526).
Il territorio, esteso per kmq. 17,95;' è compreso tra quelli dei Comuni di Ardore, Benestare, Casignana e il Mare Jonio, e si sviluppa dal versante orientale dell'Aspromonte verso la fascia litoranea a nord della foce della fiumara Bonamico. Bovalino è ad 11 metri sul livello del mare, e ad 86 chilometri da .Reggio di Calabria sulle statali 112 e 106.
E’ chiamato anche Bovalina, Baccolino, o Boccolino.
Pare che la sua origine sia da allacciare alla forzata migrazione di genti della costa verso l'interno. Col nome di Motta Bovalina appare segnato già al tempo dei Normanni. Nel 1288 fu occupato con la forza dalle truppe di Re Giaime; nel 1503 cedette ai Francesi. Fino al 1496 seguì le vicende di Bianco, nella cui Baronia andava compreso. Da allora, e fino al 1595, rimase infeudato ai Marullo Conti di Condojanni, che lo vendettero a Sigismondo Loffredo, alla cui vedova Beatrice Orsini rimase fino al 1616, anno in cui fu venduto a Sebastiano Vitale. Successivamente dei Del Negro, nel 1687, in seguito al matrimonio di Francesca con Ferrante Spinelli, rimase in questa famiglia fino al 1699. In quell'anno passò ai Caracciolo di Buccianico, i quali lo tennero fino al 1716.
Entrato in casa Pescara Diano, che vi ebbe il titolo di Duca trasferito da Saracena,. in provincia di Cosenza giunse all'eversione della feudalità (1806). Fu un tempo considerato come uno dei luoghi fortificati a custodia della Regione.
Il terremoto del 1783 vi causò otto morti ed 80 mila ducati di danni.
Durante le vicende del 1799 ebbe non poco a soffrire a causa di ripetuti assalti da parte di bande. L'ordinamento amministrativo francese del 1806 ne fece un Luogo del cosiddetto Governo di Ardore, e quello successivo del 1811, confermato dall'altro borbonico del 1816, un Comune del Circondano dello stesso Ardore.
Fu danneggiato dal terremoto del 1905. L'abitato antico ha struttura assai caratteristica, suddiviso com’è in tre nuclei, uno dei quali, esattamente quello leggermente più in alto su una piccola roccia, che è poi l'antico borgo-castello, conserva notevoli resti delle vecchie fortificazioni medioevali che pur quasi dominano su alcune casette dei secoli XVII-XVIII, semplici nella forma ed annerite dal tempo. La parrocchiale, rifatta quasi interamente nel '700, è stata sottoposta a totale rimaneggiamento nel corso del corrente secolo fino a farle perdere quasi del tutto il vecchio carattere; solo in parte conserva la struttura originaria a tre navate, con begli altari lignei scolpiti nel seicento, ed all'Altare maggiore una Madonna della Neve, statua di derivazione gaginesca, e un altorilievo mutilo del 1540, rappresentante la Madonna col Bambino, dono di casa Pignatelli di cui reca l'arme. La Chiesa del Rosario, ricostruita in forme pseudo-rinascimentali, ha un interessante portale di tardissimo stile gotico, riferibile ai primi anni del '400, con stipiti scolpiti a motivi vitinei.
L'attività agricola è volta alla produzione di olive, arance e bergamotto, ed all'allevamento di bestiame bovino, ovino, caprino e suino. I prodotti del suolo ed il bestiame attivano un notevole commercio con i centri vicini. E’ uno dei centri pescherecci più attivi del basso Jonio. Vi opera uno stabilimento per la lavorazione di compensati ed affini. Due raffinerie di oli e due cartiere completano l'attività industriale. Alcune botteghe di ceramiche e di ebanisteria accreditano un vecchio artigianato. In questi ultimi anni si va decisamente inserendo il turismo, per cui sorgono alberghi e locali ricreativi. Tuttavia vi è notevole l'emigrazione, volta verso i paesi del Mec.
La popolazione attiva è di 2.108 unità, delle quali 678 addette all'agricoltura su 911 aziende a conduzione diretta e su 119 con salariati od a compartecipazione; 322 addette all'industria; 447 alle costruzioni; 199 al commercio; 101 ai trasporti; 13 al credito; 97 ai servizi; 150 alla pubblica amministrazione;4 all'energia elettrica. Studenti e scolari sono 787.
Il movimento demografico va dai 501 abitanti del 1276 ai 208 fuochi della tassazione del 1532; dai 276 fuochi del 1545, ai 356 del 1561; 168 nel 1595; 176 nel 1648; 126 nel 1669 discesi a 70 pochi anni dopo. Alla fine del secolo XVIII contava 1.381 abitanti. Nel 1815 gli abitanti erano discesi a 1.277; erano 1.393 nel 1821; 1457 nel 1830; 1.575 nel 1852; 2.149 nel 1861; 2.644 nel 1871; 3.673 nel 1881; 4.472 nel 1901; 5.364 nel 1921; 3.886 nel 1931; 7.435 nel 1951.
La vita politica è espressa dai risultati delle competizioni elettorali che vi si sono svolte dal 2- VI- 1946: Referendum: Monarchia 2.372 - Repubblica 765 - non vaI. 133 -Assemblea Costituente: Elettori 3.887 - Votanti 3.270; Pci, 106 - Psiup, 455 - Pc Int, 43 – P. d'Az. 33 – P. Lab It, 19 - Pri, 51 -Dc, 460 - Udn 434 - Uq, 915 - Bnl, 213 - Mui, 18Crp.11 - non val. 512. -18-IV-1948: Camera: Elettori 4.179 - Votanti 3.621 Fdp, 650 - Pcs, 9 - Us, 111 -Pri. 74, Dc, 1.778 - Pc d'It, 5 - Bn, 463 -Pmna, 277 Msi 91 - Mnds, 15 - Bpu 8 - Cisl, 6 - Gpld, 1 - non val. 133 - Senato:Flettori 3.659 - Votanti 3.185: Se, 455 -Bn, 351 - Dc, 1.031 - Ind, 859 Mnds, 154- non val. 335. - 7-VI-1953: Camera: Elettori 4.203 - Votanti 3.853: Pci, 210 - Pri, 863 - Usi, 22 - Psdi, 181 - Pri, 158 - Dc, 1.043 - Pli, 200 - Adn, 24 - Pnm, 445 -Msi. 374 - Cpi, 8 - non vai. 325 - Senato:Elettori 3.695 - Votanti 3.425: Psi, 810 -Pci, 230 - Msi, 586 - Dc, 1.107 - Psdi, 282-non vai. 410. - 25-V-1958: Camera: Elettori 4.403 - Votanti 3.948: Pci, 216 - Psi, 826 - Psdi, 47 - Pri.-Prad, 28 - Dc, 1.679 -Pli, 456 - Pmp, 203 - Pnm, 61 - Msi, 201 -Fusi, 34 - non val. 197 - Senato: Elettori 3.906 - Votanti 3.539: Pci, 140 - Psi, 451-Msi, 75 - Pli, 1.811 - Pmp, 46 - Pri, 20 -Pnm, 43- Dc, 713 - non val. 240. -28-IV-1963: Camera: Elettori 4.422 - Votanti 3.847 - Pci, 509 - Pdium, 69 - Msi, 350-Psi, 716 - De, 1.496 - Psdi, 167 - Pli, 175 - Pri, 120 - Mci-Frn, 13 - non val. 232- Senato: Elettori 4.024 - Votanti 3.523:Pci, 371 - Pli, 139 - Msi, 877 - Psi, 721 -Dc, 946 - Psdi, 57 - Pdium, 41 - non val. 371. 19-V-1968: Camera: Elettori 4.383 -Votanti 3.917: Pci, 464 - Psiup, 167 - Msi, 220 - Socialdemocrazia, 14 - Psu, 780 - Pli, 182 - Pri, 150 - Pdium, 25 - Nuova Repubblica, 11 - Dc, 1.703 - non val. 201 - Senato: Elettori 3.966 - Votanti 3.571. Pci-Psiup 533 - Msi, 187 - Pri, 64 - Dc, 106l - Pli, 733 - Psu, 794 - non val. 199.
Vi nacquero il P. Camillo Costanzo, gesuita missionario (1572-1622); il B. Francesco, dei Minori Osservanti; Domenico Antonio Grillo, archeologo e poeta (sec. XIX); Gaetano Ruffo, poeta e patriota (1822-1847).
Al Risorgimento fu presente con Filippo e Francesco Calfapetra; Filippo Camera; Antonio e Paolo Cara; don Bruno e Marino Ceravolo; Antonio Cicciarello; don Giuseppe e Giuseppe Lentini; Francesco Macrì; Michele Marrapodi; Bruno e Vincenzo Palaia; Andrea Rosselli; Gaetano, Giambattista, due Giuseppe e Vincenzo Ruffo; Vincenzo Scambellone; Girolamo Scullì; Francesco Sgro; Girolamo Spagnuolo; Francesco e Pasquale Zappia.
E’ in Diocesi di Gerace. La Parrocchia è intitolata a Santa Caterina Vergine. Il Patrono, S. Francesco da Paola, viene festeggiato il 2 aprile.
Il Convento dei Riformati, soppresso nel 1811, venne ripristinato nel 1822.
Mercato la domenica; fiere il giovedì precedente l'ultima domenica di maggio, e di agosto; dal 13 dicembre. Un tempo vi era la fiera delle Anime del Purgatorio, in agosto, ed altra il 29 giugno.
Vi è la Scuola Media; l'Istituto Professionale per il Commercio.
Comando Stazione Carabinieri. Guardia di Finanza. Pretura ed Ufficio dei Registro ad Ardore. Ufficio Imposte a Bianco. Stazione ferroviaria.
Gli abitanti son detti bovalinesi.