INDAGINI STORICHE SULLE ORIGINI DEL BEATO CAMILLO COSTANZO
di Stefano De Fiores
La memoria di questo invitto sacerdote di Cristo sarò eterna, e sarò gloriosa
appresso i posteri nella città di Firando
Non sappiamo se a Firando, l'odierna Hirado, il ricordo del b.
Camillo Costanzo sia tuttora vivo, secondo la previsione fatta da un suo
confratello nel 1730. E’ certo però che questa profezia si avvera a Bovalino,
che si gloria di aver dato i natali al beato e ne ha celebrato con opportune
iniziative il 360 anniversario del martirio. Ma una domanda di struggente
problematicità rischia di scardinare la pacifica convinzione del popolo
bovalinoto: il b. Camillo Costanzo è davvero di Bovalino o è Cosenza la sua
città natale? Con questo interrogativo, suscitato in me dalla lettura dello
studio di Piero Leone2, mi sono messo alla ricerca di una
risposta documentata, lasciando aperta qualsiasi soluzione sia a favore di
Bovalino, sia a vantaggio di Cosenza.
Le indicazioni dei biografi
Nella Biblioteca privata del Preposito generale della Compagnia di Gesù (Roma) ho potuto consultare le fonti stampate riguardanti il beato Camillo Costanzo. Con sorpresa ho notato che le prime testimonianze degli agiografi o cronisti depongono a favore della nascita del b. Costanzo a Cosenza mentre il p.Giovanni Rho non specifica nulla nella breve notizia sul martirio del beato scritta nel 16443, due anni dopo il p. Antonio Francisco Cardim afferma espressamente:
“Patrem Camillum Constantium, natione Italum, Consentia (sic) Urbs Neapotitani Regni partu felici edidit”4
Nel 1647 il p. Juan Eusebio Nieremberg, pur avendo intitolato una notizia biografica “Vida del Padre Camilo Constancio de Bouolino, Martir de Christo”, asserisce similmente:
“El Padre Camilo Constancio fue de nacion Italiano, nacio en Cosana (sic) en el Reino de Napoles, de noblem padres ”5.
Di fronte a questa ambiguità ho proseguito la ricerca ricorrendo ai Processi di beatificazione redatti a Roma nel 1866. In essi ritorna più volte, quasi formula stereotipata, l'espressione: “p.Camillo Costanzo, di nascita italiano, nativo della città di Cosenza”6. Tali parole facevano parte dell'interrogazione rituale rivolta ai testimoni dei processi apostolici di Macao, di Manila e del Giappone (in tutto 35 testimoni). Sempre in linea con questa versione a favore di Cosenza, ho trovato i Cataloghi della Provincia del Giappone degli anni 1606, 1614, 1616, 1618, 1620, pubblicati nel 1975 in una ponderosa opera di p. Josef Franz Schùtte7. Le informazioni annuali inviate a Roma circa il b. Costanzo sono del seguente tenore:
Padre Camillo Constanço, italiano, da citade de Cosença, de idade de 45 annos e da Companhia 25. Estudou tres annos de Artes e 4 de theologia. leo humanidade tres annos. De boas forças. Sabe bem as Letrds e Lingoa de Japào. e prega nella mediocremente. Foj feyto Professo de o votos em Outubro de 1615 8.
Notiamo che la grafia di Cosenza varia di volta in volta secondo le interpretazioni delle penne portoghesi: Cosença, Cozença, Tozença (sic), Cosança. Queste testimonianze sono cosi chiare e frequenti da far sembrare inoppugnabile la tesi cosentina e da scoraggiare ogni tentativo tendente a rivendicare a Bovalino i natali del b. Costanzo. Comunque occorrerà spiegare le affermazioni fin qui registrate a favore di Cosenza, al di là del facile e inammissibile ricorso al campanilismo.
Testimonianze a favore di Bovalino
Proseguendo le ricerche mi sono accorto che esiste un'autorevole tradizione a favore di Bovalino. Anzi si può dire che dal 1660 in poi, tutte le fonti gesuitiche indicano tale località, determinata con precisione, come luogo di nascita del b. Camillo Costanzo. Una delle prime affermazioni in questo senso nei libri a stampa è dovuta al celebre storico della Compagnia di Gesù, p. Daniello Bartoli, che nel 1660 scriveva:
“Egli
(il p. Camillo Costanzo) nacque della più honorevol famiglia della Motta
Boualina, terra della Calabria Ultra, posta sul mare, dodici miglia lungi dalla
Città di Gerace, del cui dominio è parte; ben popolata, e forte di castello, e
di mura. Quiui spesa la sua prima età egualmente bene nello studio della pietà,
e delle lettere, poiche ne fu fornito sufficientemente ad intendere cose
maggiori. se ne passò a Napoli. a studiarvi ragion civili...”9.
La testimonianza di p. Bartoli è considerata importante, in quanto basata su diuturno lavoro circa le fonti manoscritte dell'Archivio della Compagnia di Gesù (Roma). A parere di p. Schütte, da me consultato nel 1981, bisogna andar molto cauti nel contestare le affermazioni di p. Bartoli. Dopo di lui troviamo p. Giuseppe Antonio Patrignani, che nel suo Menologio stampato nel 1730 precisava maggiormente dando sulla scia di p. Alegambe anche i nomi dei genitori del beato:
-Il Padre Camillo ebbe il natale in Bovolina. terra della Calabria:i suoi Genitori furono, Maso, ovvero Tommaso Costanzio e Violante Montana, di nobil famiglia10.
Anche il p. Giulio Cordara fa eco ai suoi predecessori asserendo nel 1750:
“Dederat illum vitae ac Societati oppidum territorii Hieracensis in ulteriori Calabria, quod Motham Bovalineam appellant”11.
Altri storici, come p. Giuseppe Boero, p. Elesban De Guilhermy, p. C.Sommervogel, p, Robert Streit, p. Joseph Dehergne e p. Josef Franz Schütte12, concordano nell'indicare Bovalino come paese natale del b.Costanzo.
I cataloghi della provincia di Napoli
A questo punto dell'intricata matassa ho compreso che avrei potuto ricavarne il bandolo ricorrendo ai documenti manoscritti ufficiali, accuratamente conservati nell'Archivio Romano della Compagnia di Gesù (=ARSI.). Dai Cataloghi della Provincia di Napoli della Compagnia di Gesù, cui appartenne il b. Costanzo fino alla sua partenza per la Cina (1603), non risulta mai il riferimento a Cosenza come città natale del beato. Al contrario ritorna spesso il nome di Bovalino, trascritto in varie forme, a cominciare dal catalogo che registra l'entrata di Camillo Costanzo nel noviziato dei padri gesuiti di Napoli nel 1591:
Camillo di Costanzo dalla Motta Bovolina, Dioc(esi) di Geraci, di anni 19, entrò nella Comp(agnia) di Gesù o 8 di Sett(embre) 1591 non havendo imped(imento) alcuno e contento d'osser(vare) le Reg(ole), Costituzioni, e modo di vivere di detta Comp(agnia) e d’essere obediente in qualsivoglia cosa propostagli”13.
L'importanza di questo documento deriva dal fatto che esso riferisce le dichiarazioni del candidato stesso al suo ingresso in noviziato. D'ora in avanti i documenti della Provincia di origine del beato Costanzo si riferiranno ormai solo a Bovalino quale sua patria, certamente in base a quanto egli medesimo ha dichiarato.
Così il Catalogo della Provincia di Napoli dell'anno 1591 presenta tra i “novizi scolari del p(rimo) anno” al n.26:
“Camillo de Costanzo di Bovalino d'anni 21 ha' studiato leggi dui anni”14.
Compulsando gli altri cataloghi della Provincia napoletana della Compagnia di Gesù ho scoperto più volte il nome di Camillo Costanzo15 con qualche particolare interessante ed inedito. Emerge, per esempio. il fatto che il giovane Costanzo si trova nel collegio di Nola nel 1593 e insegna la grammatica in quello di Salerno nel 1597, mentre nel 1601 e “Pref(ett)o dell'oratorio dell'Assunt(io)ne”16. Più interessante per il nostro scopo è la precisazione della data di nascita, almeno del mese e dell'anno, finora utilizzata e solo parzialmente da un unico autore17: in un catalogo dell'anno 1600 essa è fissata al novembre 157118. Nei cataloghi della Provincia di Napoli, che vanno dal 1587 al 160119, troviamo il nome di alcuni illustri gesuiti contemporanei del b. Costanzo, tra cui il futuro teologo Francesco Suarez20 il p Pietro Antonio Spinelli, nativo di Seminara21, che pubblichera' nel 1613 il grosso volume Maria Deipara Thronus Dei. A noi preme ora trascrivere dai predetti cataloghi, attenendoci anche ai loro grafici, i dati riguardanti Camillo Costanzo22:
Queste precisazioni, finora sepolte nei voluminosi tomi degli archivi della Compagnia di Gesù, permettono di stabilire che Bovalino è senz'altro la patria del b. Costanzo. Esse infatti derivano con ogni verosimiglianza dallo stesso Camillo Costanzo ed hanno il pregio di precedere nel tempo tutte le altre.
Catalogus primus personarum Provinciae Neapolitanae Anno 1593. Mense Augusto. (…) Collegii Nolani
Nomen et Cognomen | Patria | Aetas | Vires | Tempus Societatis | Tempus studiorum | Gradus in lit. | Ministeria quæ exercui |
24. Camillus Constantius | Ex Oppido Boualino | 22 Ann. | Bonæ | Ingressus 8. 7bris 1591 | Studuit Iris. haum Ex.Soc.te et iuri ci- vili per biennium |
P(rimus) Personarum Catalogus Collegii Salernitani anni 1597
6. Camillus De Constantio | De Boualino | 26 | Bonæ | 1591 | Phiam ann.3 | Docet Gramaticam |
Catalogus rerum Collegij Neap(olitan)I Anno 1600
48.Camillus De Constantio | A Bobalino | 1571 Nou. | Bonæ | 1591 Sept. | Studuit in Soc.Phil. An.3. Nunc est in p.° an. Theol. | Docuit Gram. An. 2 Hum. An.1 |
L’argomento decisivo
A questo punto ho
sentito il desiderio di verificare se mai il b. Camillo Costanzo avesse
accennato nei suoi scritti al suo paese natale. In un incontro con p. Schütte
ho avuto a questo riguardo una precisa indicazione, con la quale ml è stato
facile trovare quanto cercavo.
Nell'Archivio romano della Compagnia di Gesù, in un prezioso volume
manoscritto contenente gli scritti dei martiri gesuiti23, ho
avuto la gioia di trovare 16 lettere autografe del b.Camillo Costanzo, da lui
indirizzate ai padri generali o assistenti della Compagnia di Gesù. Conoscevo
altre due lunghe lettere del medesimo beato al padre generale Mutio Vitelleschi,
datate da Macao 15 gennaio e 28 dicembre 1618 e stampate nel 162124;
ma esse riguardano gli avvenimenti del Giappone e della Cina e sono prive di
riferimenti familiari. Da una prima lettura delle suaccennate 16 lettere
autografe risalta la loro importanza storica e biografica. Esse presentano vari
risvolti della personalità e spiritualità del b. Costanzo ed offrono materia
per una interessante dissertazione.
Proprio
in una di queste lettere indirizzata a p. Mutio Vitelleschi datata da Macao 24
novembre 1619, il b. Camillo Costanzo parla dei suoi parenti e,
riferendosi ai racconti del martirio di 38 martiri del Giappone chiede
“ … di mandarli a Bovalino mia patria ”25.
E’ la testimonianza definitiva e l’argomento decisivo a favore di
Bovalino come patria del b. Costanzo. Essa dimostra i legami del medesimo con
Bovalino, al di là di un desiderabile certificato di Battesimo o di un
documento attestante la sua nascita. Nessuno potrà ormai contestare che per il
b. Camillo Costanzo la patria è Bovalino.
Ma allora, ci chiediamo, come mai le testimonianze a favore di
Cosenza?
Siamo in grado di destituirle di ogni valore perché contrarie alle dichiarazioni
del beato sia all'ingresso nel noviziato, sia quasi al termine della sua vita.
Questa continuità dal 1591 al 1619 depone in modo decisivo per Bovalino ed
esclude ogni altro riferimento, almeno a questo livello. Dalla documentazione
qui profferta risulta che le testimonianze a favore di Cosenza provengono da
fonte portoghese, cioè dalla Provincia del Giappone affidata principalmente ai
gesuiti del Portogallo. In mancanza di una chiara spiegazione, possiamo
ipotizzare che per i confratelli portoghesi del b. Camillo il nome di Bovalino
non dicesse nulla, mentre era più facile ricordare una città come Cosenza
quale punto di riferimento per indicare che p. Camillo Costanzo era calabrese.
Proponiamo questa spiegazione con beneficio d'inventario e senza precludere
altri possibili legami del beato con Cosenza.
Una spiegazione più
esauriente l'aveva già avanzata nel 1157 p. Santagata riferendo circa l'origine
cosentina dei genitori del beato; ciò chiarirebbe come mai tra le città della
Calabria si sia scelta Cosenza per indicare la patria di Camillo Costanzo:
“Ebbe per Genitori Tomaso Costanzo, e Violante Montano, persone nobili e ricche della Città di Cosenza: egIi però nacque nell'ulteriore Calabria in una Terra del distretto di Girace chiamata la Motta Bovolina”26.
Una conferma locale
Contemporaneamente alle mie ricerche, lo studioso Piero Leone
conduceva una accurata ricognizione di un quadro del beato Costanzo “con
iscrizione latina, illegibile in più punti”
come si esprimeva lo storico geracese A Oppedisano27.
Si tratta di una tela dipinta nel 1872 da V. Lucà su commissione del
vescovo Morisciano, pure nativo di Bovalino, ed ora conservata in casa
Monteleone/Zinghinì a Bovalino Superiore. L'iscrizione latina sulla destra del
quadro precisa la nascita di Camillo Costanzo a Bovalino; “in oppido
Bobalini nobili genere, fausto MDLXXI, nato” - E' interessante notare che
il testo rivendica la parentela dei Morisciano con il b. Costanzo sulla base
dei libri parrocchiali e degli atti notarili:
“Eius consanguinitas exuitur authentica ex libris Parochialibus hujus Prothopapalis Ecclesiae Bobalini, et ex actis Notariorum, praesertim ex instrumento N. Caroli Gliozzi, 17 aplis 1724”28.
L'approccio storico, che ha permesso di chiarire le origini del b. Camillo Costanzo legandolo spazialmente e affettivamente con Bovalino sua patria, resta pregno dì ulteriori sviluppi e risultati. La statura spirituale del missionario calabrese emerge prepotentemente dal suo epistolario e dalla relazione sul suo martirio, quale ineludibile interpellanza anche agli uomini del nostro tempo a non rassegnarsi alla mediocrità. Vocazione divina inserita nel cuore umano è il perenne autosuperamento, perché ognuno renda al massimo e con totale impegno nella propria vicenda storica irripetibile.
NOTE
1-
A. PATRIGNANI. Menologio di pie memorie d'alcuni Religiosi della
Compagnia di Gesù, t. III, Venezia. presso N. Pezzana, 1730, p. 130
(paginazione del mese di settembre).
2- P. LEONE, Notizie storiche
sulla famiplia Costanzo, Bovalino, 1981, (ciclostilato) pp. 6-9.
3-
J. RHO, Variae virtutum historiae lìbri septem, Lugduni, 1644, p.
138.
4-
A. F. CARDIM, Fasciculus e iapponìcis floribus suo adhuc
madentibus sanguine compositus, Romae, Corbelletti, 1646, p. 67. Questo
libro contiene un'incisione raffigurante il martirio di p. Camillo Costanzo.
5- I. E.
NIEREMBERG, Vidas exemplares y venerables memorias de algunos
claros varones de la Compania de Jesus, t. 4. Madrid. 1647, p. 538.
6- SACRA RITUUM
CONGRECATIO, Japonem. Betificationis seu declarationis martyrii ac
mìraculorum vel signorum ven. Servorum Dei Alphonsi Navarrete...et
sociorum..,Romae,1876, summarium n. XXV,pp 32-44
7-
J.F. SCHUTTE, Monumenta Historica Japoniae l. Textus catalogorum
Japoniae aliaeque de personis dominibusque S.J. in Japonia informationes et
relationes 1549-1654. Romae, Monumenta Historica S.J., 1975, pp.XXVI - 1333
8-
Catalogo das enfornaçoes
commuas dos padres e irmaons de Jappao, feito em Iunho do anno de 1647. In
J.F.SCHÜTTE op. cit., p.659. Per gli altri riferimenti a Camillo Costanzo, cfr.
ibidem, pp.494, 502, 557, 581, 596, 637, 781, 802-803, 846, 853, 872, 924.
9- D.BARTOLI, Dell’Historia
della Compagnia di Giesù. Il Giappone. Seconda parte dell’Asia, Roma,
I.Lazzeri, 1660, p.146. Prima del Bartoli troviamo P.Filippo Alegambe che
afferma in modo esplicito: “Bouolina, extremae Calabriae oppidum in fronte
Italiae, natalis fuit Camillo Constantio: parentes Masius seu Thomas Constantius,
et Violanta Montana, familia pehonesta. Humanioribus literis domi excultus
Neapolim concessit” (Ph.ALEGAMBE–I.
NADASI, Mortes illustres et
gesta eorum de Societate Iesu, Romae, 1657, p.342).
10-
G.A.PATRIGNANI, Menologio…, o.c., loco citato.
11-
J.CORDARA, Historiae societatis Jesu pars sexta comolectens res gestas
sub Mutio Vitellescho, tomus prior…, Romae, A. de Rubeis, 1750, p.401.
12 G.BOERO, Relazione
della gloriosa morte di ducento e cinque Beati Martiri nel Giappone. Roma.
coi tipi della Civiltà Cattolica, 1867, pp. 83-92; E. DE GUILHERMY, Ménoloqe
de la Compaonie de Jesus, Assistance d’ltalie, Deuxiéme partie,
Paris.- M.
Schneider. 1894, pp .311-313; C. SOMMERVOGEL, Biblioteque de la
Compagnie de Jésus, t. II. voce Constantius, cc. 1382-1383; R. STREIT,
Bibliotheca missionum, V. Asiatische Missionsliteratur 1600-1699, Freiburg,
Herder, 1929, p. 442; J. DEHERGNE, Répertoire des Jesuìtes de Chine de 1552
à 1800, Roma-Paris, lnst. Hist. S.J..Letouzey
et Ané. 1973, p.66; J.F. SCHUTTE, Monumenta..., o.c., p.1161,
precisando “patria Bovalino (al.
Cosenza)”.
13- Neap. 178.
Ingressus novitiorum 1587-1678, f. 16 (A.R.S.I.)
14- Neap. 80, f. 48v.
15- Nello stesso volume
manoscritto Neap.80, contenente i cataloghi triennali della provincia di Napoli
dal 1587 al 1801, il nome di Camillo Costanza ricorre nei fogli 48v, 55v (?),
83v (?), 71v, 126, 145, 172v, 1180. Quasi tutti questi riferimenti sono sfuggiti
agli studiosi a causa dell'assenza del nome di Camillo Costanzo dagli indici
presenti nel volume.
16- Catalogo della
Prou.a di Napoli dello anno 1601 fatto in gen.ro 1602, Neap. 80, f. 180.
17- Soltanto I.
DEHERGNE, Répertoire..., o.c., p. 66, riporta l'anno di nascita 1571.
18- Catalogus rerum
collegij Neap.ni anno 1600, Neap.
80. f. 145.
19-Neap. 80 (A.R.S.l.)
20-Ibidem, f.66v
21-
Cfr. F. TORTORA, Un
grande mariologo nopoletano: Pietro
Antonio Spinelli S.I. 1555-1615. Napoli, Pontificia Facoltà Teologica “S.Luigi”,
(Estratto dalla dissertazione per la laurea), (1942), pp.VIII – 64.
22-
Cfr. Neap. 80, ff.71v,
126 e 145.
23-
Jap. Sin. 34 (A.R.S.I.)
24-
Cfr. L. DELLE POZZE,
Lettere annue del Giappone, China, Goa, et Ethiopia, scritte al M.R.P. Generale
della Compagnia di Giesù…, Napoli, L. Scorriggio, 1621, pp.173-254, 277-355.
25-
Jap. Sin. 34 f. 238v.
26-
S. SANTAGATA. Istoria
della Compagnia di Gesù appartenente al Regno di Napoli, Napoli, V.
Mazzola, 1757, parte quarta, p.257. Oltre al racconto della vita e del martirio
del b. Costanzo, p. Saverio Santagata riferisce un’interessante lettera di p.
Giacomo Antonio Giannone dal Giappone in data 3 aprile 1623, in cui parla
tra l’altro anche del “Signore Fabio Costanzo
fratello del P. Camillo” (pp.239-246)
27-
A. OPPEDISANO, Cronistoria della Diocesi di Gerace, Gerace, Tip.
I. Cavallaro. 1932, p. 206
28-
Appunti di ricerca su un antico dipinto del B. Camillo
Costanzo, p.3 (dattiloscritto inedito),
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P.
STEFANO DE FIORES, nato a San Luca (RC> nel 1933. è docente di
Mariologia contemporanea e di spiritualità mariana presso la facoltà
Teologica “Marianum”
a Rorna. E' membro della Pontificia Accademia Mariana Internazionale,
della Sociétè Francaise d'Études
Mariales e
dell'Accademia Mariana Salesiana.
Dal
1986 è Superiore Maggiore dei Missionari Monfortani d'Italia. Ha diretto Il
Nuovo Dizionario di Spiritualità (1979)
e Il Nuovo Dizionario dl Mariologia (1985),
Edizioni Paoline; ha pubblicato numerosi libri su temi mariani.