Shoah: film, testimoni e dibattiti sull'orrore più disumano del
'900
È
stato inaugurato
nei locali della
scuola media di Saline Joniche il percorso formativo sulla Shoah,
proposto quest'anno alle scuole medie di Montebello e Monasterace. Al
primo incontro, svoltosi alla presenza di Piero Leone, direttore del
Sistema Bibliotecario Territoriale Ionico, e di Filippo Canale,
dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo, hanno partecipato gli
alunni delle terze medie dei plessi di Saline, Montebello e Fossato.
Oltre
all'incontro iniziale sul tema, sono previste ulteriori manifestazioni e
momenti di approfondimento. Su tutti, i dibattiti organizzati dopo la
proiezione di film sulla adole-scenza ("Jona che visse nella balena" di
R. Faenza e " La fuga degli angeli" di M. Harris) e lo studio di alcuni
supporti didattici sia a carattere storico che di attuazione ("Shoah" di
Lanzmann e "Nazismo - la cospirazione occulta " di T. Aktinson;
"Benvenuti a Sarajevo" di M. Winterbottom; "Anni d'infanzia" di Jona
Obersky ed altri ancora).
La giornata conclusiva del percorso, il 25 febbraio, sarà
caratterizzata dalla presenza di Elena Colonna, scrittrice ebrea
riuscita da bambina a rifugiarsi in Svizzera con i fratelli. Il Sistema
Bibliotecario Ionico, per l'occasione, ha fornito alla scuola 20 copie
del libro " Milena e i suoi fratelli " scritto dalla signora Colonna.
I ragazzi, guidati
dalle insegnanti, dovranno preparare, in chiusura di percorso, dei
lavori, personali o di gruppo, al fine di ricordare la Shoah, le leggi
razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che
hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che
si sono opposti al progetto di sterminio, e, a rischio della propria
vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Il sindaco Loris Nisi nel ringraziare il dirigente scolastico e il
direttore del Sistema Bibliotecario per la sensibilità dimostrata, ha
espresso tutto il compiacimento dell'Amministrazione per l'iniziativa,
auspicando che ?simili percorsi possano essere la traccia, anche della
memoria, per le nuove generazioni.
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