APPREZZO DEL FEUDO DI BOVALINO
ESEGUITO IL 15 MARZO 1586 DAL TABULARIO POMPEO BASSO
( dal processo della Suprema
Commissione feudale di Napoli 4988 )
Molto illustre Signore
Volendo con ogni debita
reverentia obedire a quanto per V.S. Ill. per commissione me se ordina e comanda
monito le parti me sono personalmente conferito in Terra della Motta Bovalino
sita nella provintia de Calabria Ultra distante da Napoli miglia 300, da
Monteleone circa miglia 40 et da Messina circa miglia 50, et con intervento del
Signor Alexandro de Loffredo per parte del Signor Sigismondo, et del Magnifgico
Colangelo De Tarsia per parte dell'Ill. Sg. Conte de Condejanne ho riconosciuto
la Terra predetta per territorio et Dixtricto juxta la platea di detta terra
quale originalmente ho vista fatta a 2 de marzo 1528 per lo qui Notare Facio Barbatano quale è del tenor seguente.
Lo tenimento della motta bovalina
comincia dallo lito del mare per lo vallone di Pintomate, separando, et
limitando lo tenimento della città de Gerace, et vallone vallone saglie, et
limita la parte della Motta con le terre de
Gerace, dette tovoliere, da quella parte con le terre de Gio. Filippo
"cavaliere", et sagliendo suso limita con la terra della comitalcorte
unde è la contrada de gagliardina da questa parte et da quella parte de Gerace
limita con le terre della Motta de Pandore, et più alto saglie unde se dice li
limitando da questa parte la terra de Santo Nicola della Motta, et da quella
parte limita con le terre di Martino Strati, et più alto limita con terre di
Notare Alexandro catanzante, et da quella parte Cristofaro Cingari et sagliendo
limita con le terre de Michele Cingari, et da quella parte Notare Alexandro, et
sagliendo vallone vallone detto de
Monturico più alto à collacitti, et alla calata de canaletto, sempre spartendo
quale s'affronta con Pintamati alle fonde de colacitti et lassando lo tenimento
de Jerace. Incomenzando lo petto de Sancto Paulo trasversando per drito per le
fande delle timpe de Verraro et sopra la livera muratiera et esce allo petto de
turchio unde è la via pubblica et per lo serro esce alla et de più vene sempre
trasversando serrune serrune per sopra Cariere.
In la chiesa de Cariere et da
detta chiesa puro trasversando esce allo petto della guardia unde è la casa de
Stefano perrune detto Scaringe et da detto petto discende per la via pubblica
sopra l'ecclesia de S.to Nicola, et da detta chiesa puro si discende per la
scala seu plancuso de Mario musco sempre discendendo fino alla fiumara d'eubasio,
et per diritto da detta fiumara, esce et saglie allo serro della foresta de
Macrolito, et per detto serrone si va dritto fino allo petto de pantastu
limitando sempre con la foresta de Macrolito acqua pendente à questa parte
territorio della Motta, et da quella parte territorio de Careri. Segue la platea
della Motta de Pandori seu Careri. Lo tenimento della Motta de Pandori, seu
Careri, incomenza dall'ecclesia de S.ta Maria Maggiore acclesia, et prothopapato
de Careri; la quale ecclesia situata allo serrone lo quale è limito del
tenimento de Pandori, et lo tenimento della Motta bovalina et trasversamento
serrune viene per dritto alli varraschi detta la pietra della timpa et saglie
per trasverso delli sfronari serro per le pietre delle rocche bianche et esce
sopra petto, unde è una pietra rotunda et de più per deritto discende à valle
piccola, et da detta valle s'ascende per dritto lo serrone de S.ta Costantino,
la pendente con l'ecclesia de S.to Costantino verso levante sono della Motta, et
lo pendente verso lo piano de Pandori limitando con le terre della corte della
Motta et da detto piano ascendendo per lo serrone scoverto, limitando con le
terre di Alexandro Casaci esce per dritto allo serrone de verraro, et da detto
serrone trasversando viene e limita con la serra d'amusa, quale sta situata in
mezzo due pietre et per dritto di detta via si trasversa discendendo per lo
serrone dritto limiotando dalla parte della Mottta con l'ecclesia di S.ta Maria
de Pandori et da supra parte per lo territorio de Pandori con le terrre della
comital corte, serrune serrune viene allo serrone dove sono per deritto tre
ajere dette de amusa et dillà esce et limita con la via pubblica quale viene da
Pandore et va alla Motta et la via via va discendendo et limitando con le terre
della corte esce, et viene alla fontana dello frascio, quale è in mezzo alla
via et da poi esce all'aira sopra lo serro de S.to Nicola, donde vi è una
pietra rotunda, et discende via via limitando con le terre della chiesa de Santa
Maria de Pandora de sutto parte et de sopra a francisco furfuri della Motta sino
allo vallone, seu fontana de S.to Nicola in mezzo la via et de più esce via via
limitando de suso parte con le terre di Giannello fabari, et de sopra parte con
le terre della corte et per detta via superando sempre detto territorio esce
serrune de santa Maria de moconi, et per dritto detto serrione esce alla pietra
de frandina limitando con le terre delli fabari et da detta pietra discende alli
Saccani et limitando con le terre de Thomase paparella et dallì trunca trunca
la via et giunge allo vallone de Pintomate et la fine con lo tenimento della
città di Jerace et ascendendo vallone vallone, va et limita con la via de
canaletto, sempre limitando con Jerace et va alla fontana de canaletto et
trasversando per la costa di Monico et esce alla punticella et ascende alla
pietra per dritto cola et limita con la fiomara dello castro Incomensando a
limitare con lo tenimento de Condejanne et da detta fiomara esce per la fiumara
a munte lo tenimento de Condejanne et oppode, et esce allo congiello et fine et
limita per la via per la quale si va ad Oppido allo serro della scala limitando
con lo tenimento de Santa Xpina trasversando detto serro et esce dove se dice li
agli et limita con Santa Xpina et dillà discende à salici, et limita con lo
tenimento de Potomia et di Salivi Discende per mezzo lo lacco di Carlello
limitando colle terre dell'abbatia tenimento de Potomia et discende per dritti a
petra cappa sempre limitando con le terre dell'abbatia predetta tenimento di
potomia et discende per la via pubblica per mezzo lo lacco della nadrici
discendendo la via via allo verrone della ginocchiata dello paladino supra la
pietra, et serra serra vene a starimando ditto lo caruso et per detto serrone
vene stravimento donde ci è lo lauro antico et dillà saglie allo petto della
portella limitando dall'una parte, et l'altra con la terra della comital corte,
limitando con lo tenimento de potomia, et descendendo serra serra va alla serra
de natostolia et esce alla serra de mosci, limitando per detta serra discende et
limita con la via pubblica, con la vigna de Ferrante vileri e Pietro condelli,
con le terre della Corte dalla parte de bovalino, et via via viene et limita con
la fiamma et passata la fiomara viene per la via drirra ed esce alla via delli
prachi a lo spirune limitando con le terre d'aguri, caruso della Motta et di
questa parte limita con le terre di Giannotto d'anili et sagliendo per la via
viene sopra S.to Nicola. limitando con la terra de Gianpieri allo tenimento de
Bovalino, et di questa parte con le terre de preste Pietro condelli, et
sagliendo la via pubblica s'ascende allo petto della guardia capo de Careri et
esce dentro Careri per la via suprana, et va et conclude et limita con l'ecclesia
predetta di Santa Maria limitando sempre con la Motta bovalina. Segue la Platea
della terra de Potomia. Lo territorio della terra de potomia incomenza ex parte
meridici dallo vallone de domascine quale limita con la fiumara de potomia lo
quale vallone separa lo territorio de potomia con quello della Motta bovalina
trasversando detto vallone, limitando per sutto parte lo bosco de Santo polito
territorio della Motta, et saglie alla serra di canale et sagliendo per detta
serra esce à particella limitando da sutto parte con le terre della comital
Corte detta de macrolito tenimento de careri, et sagliendo per detta serra esce
alla crocevia, limitando con la foresta comital corte detta dello caruso
separando lo territorio de potomia con quello de careri et limita con la via
pubblica per la quale se va alla montagna et per detta via esce a petra cappa et
da petra cappa saglie et limita con la serra de petrugna et dellà sagliendo
esce serra allo piano della via de cropanella sempre limitando con careri et
sagliendo per detta via limita con la serra detta scorda, separando lo tenimento
de sante xpina acqua pendente da questa parte limito de potomia, et da quella
parte tenimento de santa xpina per detta serra sagliendo sempre limitando et
supra, esce alla serra dello sturchio donde sono certe muraglia antique, et da
detta serra similiter sagliendo esce et va alla pietra detta spatacomena Idest
pietra tagliata de spata lassando lo tenimento de Santa Cristina et limitando
con lo tenimento de Sinopoli et da detta pietra saglie allo serro di Aspromonte,
limitando con lo territorio de crepacore, lassando lo territorio de Sinopoli et
da detto serro discende per la via pubblica et viene alla fontana de cerasia et
discende alla fiumara delli ellici limitando con la chiesa de S.to Nicola de
ruoti descendendo per detta fiumara limitando con crepacore et viene à bascio
et limita con lo monasterio de Santo Nicola de bruzzano (Butramo n.d.e.)et
da detto loco comenza a limitare con la terra del bianco, et calando a bascio
limitando con lo bianco, conclude et limita con lo predetto vallone de
damascinea idest ruveri et visto et circondato lo territorio predetto conforme a
dette plathee, loco per loco, foresta per foresta, da scirocco a tramontana et
da levante a ponente ò riconosciuto la terra predetta, quale la ritrovo situata
sopra un progetto per circa un miglio et mezzo distante dalla marina che
riguarda scirocco et levante scoverta da tutti venti con prospettiva de mare et
montagne bellissima de bonissimo aere terra da due parte murata dall'altra parte
chiusa parte da mura et parte de timpe de tufo.
Nell'intrare di detta terra a
rimpetto della marina vi si trova un castello principiato molto bello et
sarria forte quando fosse completo del tutto, et fossiato, et vi fusse
preparamento de artiglierie nel quale s'entra per ponte de legname nel quale
castello sono tre balovardi alla moderna fabbricati, resteria da farsi lo quarto
belovardo con una cortina de muro et dall'uno balovardo all'altro, serrando con
cortine de mura molto agarbate dentro de qual castello è una sala grande non
ancor finita del solo benché coperta a tetto et da uno braccio due camere con
uno camarone del torrione et sotto altre tante stanzie con carcere cisterna
d'acqua per servitio del Castello al presente senz'acqua et altre casette con
cortiglio grandissimo dentro, ove se potria fare grande habitatione conforme
dinota il disegno. Fuora della terra sono due burghetti benché le case de
detti burghi siano de fascine incretate et coverte de creta la maggior parte et
per un miglio discosto verso la montagna è un casalotto de fochi circa otto
nominato malestare la cui abitazione è della medesmo qualità; la terra
predetta cò borghetti e casale secondo l'ultima numeratione è taxata in fochi
356 benchè dicano l'huomini di detta terra che siano agravati in fuochi sixanta
oltre che ci sono da trenta altri fuochi cittadini delli principali quali sono
exempti dalla iuriedittione del Barone per esserno officiali della Regia
Cavallaritia et Razza l'habitanti di detta terra al generale sono huomini
civili, quali s'esercitano in fare industria de seminato de grani, orgi et altre
vittuaglie, et anco in la seta, fanno grano et vino a bastanza et al generale
sono poveri si pate alquanto d'acqua ma aime ne tempo del'estate per haverno
poco acqua et discosta assai et per fare la colata bisogna le donne andarno a
lavar al fiume discosto tre miglia dalla terra; non vi sono dottori nè medico nè
speziale, ma ogni altra sorte d'arte vi è la madre ecclesia novamente fabricata
non ancora del tutto complita, molto comoda et grande et altre ecclesiale
officiate da otto preti de messa et altri tanti jaconi et discosto per circa uno
miglio sopra una collinetta di quercie vi è uno monasterio nominato Santa
Maria de Giesù dove dimorano da 14 frati zoccolanti tra religiosi e
conversi loco veramente molto ameno et delitioso alla qualità del paese;
Lo territorio sarà de longhezze
circa miglia quattro et de larghezza circa miglia tre e mezzo, consiste in
piano, valle et colline quasi tutto seminatorio et parte fruttato da diverse
sorte di frutta, vigne et poche olive; l'estate non ave molina per la mancanza
del'acque et dal mese de giuglio per tutto ottobre vanno a macinare in
territorio di Jerace circa otto miglia discosto et è sogetta la terra a turchi
massime detti burghetti et signanter lo burgo nominato lo guarnaccia quale è
stato più volte saccheggiato per causa tanto della vicinanza del mare quanto
che li turchi vengono coperti senza posserno essere offesi dal castello. Lo
territorio della predetta terra confina con la foresta de canaletto, canaletto
confina con la foresta de Lauro, et barbatano quale foreste benché confinano
con lo predetto territorio per lo tempo passato et sempre sono andate unite con
lo territorio della terra de Careri, reservato la foresta di S.to Polito quale
è in territorio della Motta bovalina et sempre è stata et è excepta dalli
erari della Motta et non vi è difficoltà alcuna che detta foresta seu Bosco de
S.to Polito entra con lo territorio della Motta, come si vede particolarmente
dalla plathea de Potomia ma perchè me s'ordina che si facci l'apprezzo di detta
terra giontamente e divisamente con dette foreste per questo per obedire a
quanto me s'ordina ho processo all'apprezzo della terra et foreste predette
secondo l'ordine dato. Et perche sincome da dette Plathee si può videre. Lo
territorio della Motta bovalina, secondo li confini va per mezzo la terra di
Careri, per la via soprana di careri donde che vengano le maggior parte delle
case de detta terra ad esserno situate dentro territorio, et per parte del Sig
Sigismondo del'offredo se dice che sono fochi spettanteno alla motta bovalina et
per lo Signor Conte se dice che anchor che siano dette case edificate in
territorio della Motta bovalina tuttavolta non si devono comprendere con deta
Motta ma con Careri perchè quando si è trattato di farsi la vendita si è
trattato solamente della terra della Motta et non delli fochi de Careri et la
motta non dovere avere altra raggione che esigere lo pagamento delli censi per
le robbe che li huomini de Careri possedono in territorio della Motta, siccome
l'exige; Et per dare sodisfazione a dette parte ho fatto l'apprezzo
medesimamente unito et separato da detti fochi, et havendo consideratione che
l'utile Signore have in detta terra la Jurieditione civile, criminale, prime et
seconde cause et l'infrascritti corpi d'intrate dalli quali da fertile ed
infertile compensatis temporibus et omnibus deducendis se ne
le quantità infrascritte l'ho apprezzate et apprezzo ut infra.
D. 400 Intrate della terra della Motta bovalina |
|
dall'affitto della mastrodattia | D. 176-0-5 |
dalla mastrodattia delle seconde cause quale si affitta |
D. 6-0-66 |
Della Bagliva | D 48-1- 2 1/2 |
Dalla Catapania | D 12-4- 1 1/5 |
Dalle fronde delle giardini | D 280 - - |
De censi che si esigeno dalli huomini de careri che possedono beni stabili in territorio della motta bovalina |
D
4-4-9 |
Delle
mandre |
D 5- - - |
Dalla vendita dell'erba de recuperate et mastro Pietro |
D 5 - - |
De censi della guarnaccia | D 5-3- - |
Dall'affitto dell'orto della guarnaccia | D 6 - - |
Dalla vendita delli frutti delli giardini | D 15 e grana 8 |
Dalla vendita delle canne | D 2 |
De lino pese 11 1/2 a carlini 5 la pesa, intendendosi 5 rotola la pesa |
D 5-3-15 |
De oglio dal trappeto cafisi 18 a carlini 17 lo cafiso |
D 21-3 |
De grano sat 27 et tomolo 1 1/2 incluse sat 27 et tomolo 1 de censi che pagano l'huomini de careri che possedono in territorio della motta a tum.a 8 per salma sono tumola 1024-quarto 1 1/2 a carlini 8 lo tomolo sono |
D 819-2-10 |
De orgio salme dece che sono tumola 80 a carlini 4 lo tumolo |
D 32 |
De fave ciceri et cicerchie tomola 15 e 3/4 a carlini 8 sono |
D. 12-3 |
Le
quali intrate giunte in uno ascendono alla summa de |
D. 1458-1-13 |
dalli
quali dedottime D. 91 e grana 3 cioè D. 48 tarì 4 e grana 14 che detta
terra sta tassata in adoho D. 17 per la provvisione et carta dell'erario
D. 6 per la provvisione dello scrivano del granettieri D. 15 per
intratura delli terraggi de grano et orgio et D. 4 e grana 9 per la
opera del trappeto restano D. 1367 tarì 1 et grana 10.
|
|
Bosco
de Sancto Polito |
|
Dalla foresta seu Bosco de S.to Polito de orgio defida sal. 61 e tumula 4 1/2 a carlini 4 lo tumulo sono |
D. 192 |
De
grano dal molino del bosco salme 11 et tomolo 1 che sono tomola 98 a
corlini 8
|
D. 71-1 |
Summano l'entrate di detta foresta D. 268 e tarì 1 dalli quali dedottine D. 31 et tarì che vi bisognano di spesa anno quibus secondo per li libri delli erari generali appare restano |
D.
236 e tarì 4 |
Foreste de barbatano, canaletto et lauro |
|
La foresta de Barbatano | D. 160 |
La foresta de canaletto | D. 40 |
La foresta seu bosco de lauro | D. 200 |
Summano l'intrate | D. 400 |
L'intrate della terra summano | D. 1367-1-10 |
L'intrate de S.to Polito | D. 236-4 |
L'intrate de barbatano, canaletto e lauro | D. 400 |
S. | D.
2004-0-10 |
et gionte in
uno l'intrate di detta terra con l'intrate delle foreste ascendono alla somma di
D. 2004-10-6 havendo considerazione allo loco sito in aere qualità et quantità
de vaxalli distantia del loco, lo pericolo delli turchi, l'habitatione et qualità
del Castello predetto li fochi exempiti dalla Juriedittione del barone per causa
che servono alla Reggia razza, alla jurisdittione civile et criminale, prime et
seconde cause et a quanto debitamente si deve havendo il Signore Iddio et la
pura conscentia avante gl'hocchi apprezzo l'intrate predette de quattro et dai
terzi per cento che a detta ragione ascende il valore di detta terra et foreste
ad D. 42945. Et perché mi si ordina che faccia ancora l'apprezzo de dette
foreste siparatamente et come de sopra appare la foresta de S.to Polito rende
levatone le spese D. 236 et tarì 4 l'apprezzo per D. 3946 tarì 3 e grana 6 et
2/3 dico a raggione de 6 per cento. Le foreste de Barbatano, canaletto et lauro
rendono D. 400 l'apprezzo per D. 6666 tarì 3 et grana 6 et 2/3 alla medesima
ragione de 6 per cento
Una casa nominata della loggetta con horto con peso di carlini 12 di censo debiti a D.a Giannella Sacco l'apprezzo | D. 500 |
La casa della guardarobba con peso de carlini 24 di censo a S.a M.a de Giesu l'apprezzo |
D. 400 |
La casa della stalla l'apprezzo | D. 150 |
La
casa sopra la guardarobba l'apprezzo
D.
120 |
D. 120 |
Le casaline principiate alla porta de suso l'apprezzo per |
D. 100 |
La casella de creta che fu de Minico Zappa l'apprezzo |
D. 30 |
La casa del trappito con peso de pagare D. 20 alla Cappella del SS. Sagramento per lo solo l'apprezzo |
D. 80 |
La stalla incontro la Reggia Cavalleritia | D. 200 |
Sommano detti burgensatici |
D. 1580 |
E perché come si è detto lo
territorio della Motta confina colla strada soprana dentro la tera di careri che
conforme alle plathee de dette terre veneriano ad includerse in detto territorio
della Motta la maggior parte delle case di careri che sono circa fochi 80 quale
pretende detto Sig. Sigismundo che essendono situate dentro lo territorio della
Motta devono andare unite con la Motta et per l'Ill. Sig. Conte sepretende il
contrario puro per sodisfatione dell'una et l'altra parte quando detti fochi
andassero colla Motta per averno edificato et habitarno nel territorio della
Motta l'apprezzo altri D. 2000 a ragione di
D. 25 a fuoco.
Talché giungendo alli predetti
D. 42945 ch'è il prezzo della terra della Motta et foreste li seguenti altri D.
1580 de beni burgensatici et D. 2000 delli focaggi di Careri che entrano in
territorio della Motta ascendono alla somma di D. 46525.
Et tanto apprezzo la terra
predetta con tutte sue ragioni actioni et integro suo stato et con li
burgensatici foreste de S.to Polito, lauro, barbatano et canaletto e fochi de
careri dico D. 46525.
Et senza ditte e fochi de careri
et burgensatici.
La terra predetta della Motta
absolutamente resteria de prezzo
de D. 32331 tarì 3 e grana 6 e
2/3, che vene a ragione poco meno de 4 et un quarto per cento. Et questo è
quanto mi occorre riferire a V. S. molto Ill. alla quale vaso umilmente la mano.
In Napoli lo dì 15 de marzo
1586.
De V. S. molto Ill. servitore
obediente - Pompeo Basso -